Il comitato del pellegrinaggio Macerata-Loreto sente la sua vicinanza al dramma del terremoto dell’Abruzzo, ponendo la testimonianza di questo popolo sofferente come momento centrale del prossimo cammino del 13 giugno. Anche il pellegrinaggio vuole essere un gesto di memoria di quanto sta accadendo e di reale sostegno per chi ha subìto le terribili conseguenze di un evento imprevisto e sconvolgente. L’Abruzzo da sempre è stato legato al pellegrinaggio, con una partecipazione sentita e numerosa e non a caso già giungono le prime testimonianze di persone che documentano un affronto della realtà non ostile o lamentoso, ma teso a riconoscere il senso di un Mistero da abbracciare anche in circostanze dolorose: “Nella facciata della chiesa di Paganica – racconta Grazia – epicentro del terremoto c’è una statua della Madonna che guarda la piazza del Paese. Incredibile! E’ caduto tutto, ma la statua della Madonna no! La Madonna guarda il suo popolo e non crolla. E’ alla Madonna che noi aquilani dobbiamo guardare, è a lei che dobbiamo chiedere”. E ancora più in là: “Ecco di cosa ha bisogno il popolo aquilano, più dei soldi, della casa o delle persone care. Ha bisogno che il Mistero si riveli lì, lì dove il dolore è grande e che non li abbandoni mai”. Per questo lo stesso comitato vuole offrire un’occasione tangibile di questo rapporto più stretto, nel segno della preghiera e della condivisione, facendo sì che la fiaccola della pace che tradizionalmente parte da Roma nell’udienza del Papa del mercoledì precedente, nel suo cammino di avvicinamento, potrebbe prevedere poi una tappa a L’Aquila l’11 giugno (dopo una sosta a Rieti) prima di raggiungere lo stadio Helvia Recina di Macerata sabato 13 giugno per la partenza del pellegrinaggio. La fiaccola a L’Aquila, nella città simbolo del terremoto, è una luce in movimento, un segno di speranza, un desiderio di accendere il cuore di un popolo in attesa.